Immunodeficienze

Che cosa è una immunodeficienza?

Le immunodeficienze sono caratterizzate da un indebolimento temporaneo o permanente delle funzioni di difesa e, quindi, della capacità di difendersi dall’invasione da parte di agenti patogeni. Ne consegue la comparsa di malattie infettive più frequenti, in parte con una tendenza a decorso grave. Le immunodeficienze sono frequentemente associate a fenomeni autoimmuni. In questi casi si verifica una disregolazione delle difese e il proprio tessuto corporeo viene riconosciuto come estraneo ed erroneamente attaccato: ne consegue un’intolleranza del proprio tessuto.

Le immunodeficienze possono essere la conseguenza di fattori genetici (primitive) e di influenze esterne (secondarie). Le cause delle immunodeficienze secondarie sono altrettanto varie. Si sviluppano ad es. in seguito a infezioni (VIH [SIDA], morbillo) o durante determinate terapie farmacologiche (immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi, ecc.).

Sia le immunodeficienze primitive che le secondarie si possono manifestare in età infantile o adulta.

La diagnosi di un’immunodeficienza viene effettuata spesso dopo anni dalla comparsa dei primi sintomi perché quest’ipotesi non viene presa subito in considerazione.

A seconda di quali meccanismi di difesa siano limitati nella loro funzione, le immunodeficienze vengono classificate in diversi gruppi. Sono un esempio le deficienze di immunoglobuline, di complemento, delle cellule B, T o dei cosiddetti «fagociti».

La frequenza delle immunodeficienze congenite non è nota con precisione. In base al tipo e alla regione geografica varia da 1:10’000 a 1:500’000. Attualmente sono noti oltre 200 tipi diversi di immunodeficienze primitive.

Opuscolo «Deficit immunitario»